Di Gigi Giudice
Ho scritto ieri, nella corrispondenza dal Congresso Nazionale del Sindacato Nazionale Agenti tenutosi in quel di Bussolengo il 31 maggio e il 1 giugno scorso, che la notizia più rilevante da riportare era costituita dalla partecipazione, a sorpresa, di Franco Ellena alla tavola rotonda su “L’Agente in Europa: l’evoluzione delle norme sull’intermediazione e il ruolo dell’Agente”.
Franco Ellena, direttore generale di Unipol Assicurazioni, è incaricato dal Consiglio direttivo dell’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici di occuparsi del mondo dell’intermediazione.
Ania che – dopo i provvedimenti della cosiddetta “Legge Bersani”, che sanciva, tra gli altri provvedimenti di liberalizzazione, il divieto di esclusiva – aveva chiuso la porta a ogni richiesta dello Sna di rinnovare l’Accordo Imprese/Agenti risalente al 2003. Chiusura ufficializzata da una lettera che l’allora presidente Fabio Cerchiai aveva inviato allo Sna. Circa sette anni fa.
Il rifiuto da parte della Confindustria assicurativa aveva – per reazione – indotto lo Sna a promuovere addirittura campagne di stampa, cicliche forme di protesta e di dura contrapposizione. Ben note, purtroppo, ai professionisti del settore e anche al pur disattento pubblico.
Il disgelo, prima o poi, doveva comunque arrivare.
Lo si era visto il 7 febbraio scorso, al primo convegno indetto da Anapa, l’associazione presieduta da Vincenzo Cirasola, (già vicepresidente dello Sna), e fra i cui promotori si contano una decina di presidenti di Gruppi Agenti.
In quell’occasione ci furono gli interventi del presidente dell’Ania Aldo Minucci, dell’amministraore delegato di Allianz Italia George Sartorel, del direttore della Reale Mutua Luigi Lana, dell’amministratore delegato di Zurich Italia Camillo Candia. Presenti anche alti dirigenti di Generali, di Cattolica Assicurazioni, di Sara Assicurazioni, di Axa Italia, di Vittoria Assicurazioni e di Itas.
(Per gli appassionati di dietrologia, unica assenza da rimarcare, con il senno di poi, è stata quella di Unipol).
L’Ania, quel 7 febbraio, aveva lanciato un segnale eloquente sulla necessità di riapertura del dialogo con le rappresentanze delle associazioni di categoria degli agenti. Seguì infatti – da parte di Anapa – una comunicazione all’Ania in cui si chiedeva l’apertura di un tavolo di confronto cui partecipassero anche Sna e Unapass.
Cartesianemente dunque Franco Ellena ha colto l’occasione del Congresso Sna per portare il salvifico ramoscello d’ulivo.
Cosa ha detto in sintesi Ellena in veste di rappresentante dell’Ania, senza dimenticare – ovviamente – di essere direttore generale di quello che è il gruppo assicurativo al primo posto della graduatoria nazionale della raccolta nei rami danni (con l’auto sugli scudi, come si sa)?
Che è vivo interesse dell’intero settore ricreare il dialogo e trasformarlo in scelte e ipotesi di lavoro, superando i duri ostacoli rappresentati da norme legislative confuse e contraddittorie. E dunque difficili anche da interpretare.
Mentre c’è urgenza di contare su quadri di riferimento chiari e indefettibili. Norme che attualmente vedono penalizzare gli agenti, rispetto ad altre categorie di distributori.
Riguardo agli effetti del plurimandato, Ellena ha detto che, per quanto attiene le compagnie per cui opera, di tracce rilevanti non ce ne sono state.
Dopo alcuni anni dalla liberalizzazione, il quadro del mercato – se si escludono le scelte “opportunistiche” che agenti e compagnie hanno fatto sulla prima onda della “novità” – rivela che quasi più nessuno ne parla.
Aggiungendo testualmente: “Temo che avverrà la stessa cosa per la collaborazione di A con A.”
Infatti, per direttore generale di Unipol, il tema di fondo dell’intermediazione in Italia non è la contrapposizione fra “mono” o “pluri”, ma COSA FARE da parte di un agente. Se scegliere di operare secondo l’una o l’altra formula. Avendo come riferimento un sistema di relazione all’intermo del quale Agenti e Compagnie scelgono su quale delle due forme impegnarsi.
Conseguentemente è compito e impegno delle compagnie conquistarsi la fedeltà dell’intermediario. Con prove concrete.
Analogo deve essere il comportamento dell’Agente.
Affermando, le une e gli altri, che occorre poter operare in un mondo libero dove si lavora “per scelta consapevole”.
Istituti come la rivalsa vanno pertanto rivisti alla luce delle nuove realtà e l’anzianità del rapporto dell’Agente non può fare aggio su tutto.
Chi sceglie di operare come monomandatario deve essere consapevole che è suo interesse optare per tale indirizzo.
Analogo il discorso per chi punta a comportarsi e agire come “pluri”.
Ellena si è diffuso anche sui dati di miglioramento relativi al ramo rc auto. Determinati dalla diminuzione della circolazione indotta dalla crisi economica.
Gli attori del sistema assicurativo devono approfittare di questo che è un momento favorevole come occasione per approdare alla riduzione del prezzo delle polizze. Senza indugi, dal momento che l’andamento del ramo è ciclico.
Questo è quanto sono riuscito a cogliere dell’intervento di Franco Ellena.
Vedremo cosa maturerà da tale primo suo coraggioso ma non procrastinabile avventurarsi “in partibus infidelium“.